Feeling Venice

 SFIDA

Tramite pratiche creative che supportano l’educazione all’olfatto, al patrimonio immateriale e all’artigianato storico, il progetto vuole coinvolgere al consumo consapevole i cittadini e i turisti attraverso incontri e workshop, presentazioni, esplorazioni della laguna di Venezia, evocazioni performative e la creazione di un archivio digitale.

PARTENARIATO

The Merchant of Venice, Dese Venezia, Veneto

Arte-Mide, Venezia, Veneto

https://www.themerchantofvenice.com/it/

https://www.arte-mide.com/

 

RISULTATO
Il progetto realizzerà: uno spettacolo teatrale su Marietta Barovier, un ciclo di workshops e di webinar da realizzare presso la Bottega Cini, la creazione di un archivio digitale che troverà casa presso l’Archivio Vittorio Cini.

INNOVAZIONE
Il tema del progetto è l’educazione all’olfatto e alla conoscenza dei processi immateriali che sono alla base dell’artigianato storico.

Parole chiave: educazione olfattiva, patrimonio immateriale, workshops e webinar, archivio digitale

 

INTERVISTA A MERCHANT OF VENICE

Descriveteci la vostra impresa

La nostra è una azienda che opera nell’ambito della profumeria internazionale con alcuni marchi di proprietà e altri marchi in licenza, è distribuita in circa 90 paesi nel mondo. Produce e distribuisce diverse linee di profumeria con diversi non reale della cosmetica della profumeria infatti il mio bisnonno isolazionista nell’anno 1900 quindi sono 122 anni quest’anno. Si tratta di un’azienda che dal 2013 ha intrapreso anche un impegno diretto dell’attività culturale a cominciare proprio dal progetto del Museo di Palazzo Mocenigo in collaborazione con la Fondazione musei civici che ha portato al primo museo del profumo in Italia proprio in questa meravigliosa sede veneziana. Da questo progetto poi sono partite altre iniziative culturali con persone di mostre temporanee, collaborazioni con diverse associazioni e musei,  sempre rivolte alla diffusione dell’arte della cultura della profumeria veneziana.

Possiamo dire che ormai avete una lunga storia di collaborazioni culturali? Sì, certamente, ad esempio la prima volta è stato per i cinquecento anni del Ghetto di Venezia e con l’università Ca Foscari avevamo sponsorizzato la messa in scena del Mercante di Venezia nel ghetto.

In questo caso specifico avete lavorato con l’associazione Artemide. Cosa avete scoperto che non avevate approfondito in altre collaborazioni?

Sicuramente è stata una collaborazione molto stimolante diversa rispetto al solito perché era molto coinvolgente ed interattiva con tutte le persone che hanno che sono state coinvolte, penso in primis alle scuole veneziane. La laguna di Venezia è diventato un tema di approfondimento e  attraverso una esplorazione olfattiva e sensoriale si è creato un processo collettivo che non è stato semplicemente una messa in scena una piece teatrale ma è stato proprio un atto coinvolgimento attivo a partire dall’interesse e dall’energia delle professioniste di Artemide.

Come si è concretizzato il progetto?

Feeling Venice si è concretizzato in un allestimento vero e proprio in uno dei nostri negozi. All’interno del negozio è possibile ritrovare sia l’archivio digitale che tutti i materiali che loro hanno creato nei diversi workshop che hanno realizzato. All’inizio del progetto abbiamo lavorato sul sale e sulle alghe lagunari. I ragazzi delle scuole sono stati invitati a palazzo Cini e a Bottega Cini per giocare con l’arte profumiera e per riconoscere gli odori attraverso dei laboratori sensoriali. Diversi sono i materiali che sono stati raccolti come ricordi, poesie, visioni del futuro e riflessioni sui diversi stati dell’acqua che accompagnano la quotidianeità veneziana. Artemide ha costruito questo archivio attraverso un processo di antropologia viva dove tutti i materiali collezionati saranno poi conservati in archivio Cini. La chiave di volta del progetto sulla città è stato sicuramente il coinvolgimento delle scuole che ha permesso di avere accesso a diverse generazioni in poco tempo. Il progetto è diventato così catalizzatore di una caccia ai ricordi di una Venezia passata e di un pensiero attivo sul futuro della città.

Che valore ha realizzare un progetto di questo tipo a Venezia?

Venezia una città internazionale ha un passato straordinario nell’ambito del nostro settore quindi questo ci dà prestigio e ci dà visibilità. Quando i nostri partner vengono a trovarci o quando il pubblico internazionale passa in città abbiamo questa grande fortuna. Allo stesso tempo lavoriamo intensamente per restituire alla nostra città una proposta culturale all’altezza di quello che dovrebbe essere al di là del turismo di massa. Noi tentiamo di andare in controtendenza.