REMIDA

 SFIDA

Creare un sistema narrativo originale e innovativo del brand Majer (contenuti, elementi visivi, canali). Identificare un nuovo prodotto o una strategia di valorizzazione di un prodotto esistente. Catalizzare la creatività nella dimensione aziendale e contaminare visioni, competenze e conoscenze.

PARTENARIATO

SPIGOLA – S.R.L., Venezia, Veneto

LINEA D’ACQUA EDIZIONI EVENTI S.R.L.., Venezia, Veneto

https://www.majer.it/

https://www.lineadacqua.com/

 

RISULTATO
Sistema narrativo strutturato e innovativo nelle immagini e nei contenuti. Prodotto editoriale e materiali promozionali che valorizzino il brand Majer e il processo di ibridazione con le arti creative. Realizzazione dei corner creativi all’interno di ogni negozio Majer.

INNOVAZIONE
Innovazione sul piano della comunicazione d’impresa: saranno sviluppati nuovi concept e immaginari che consentiranno di rompere gli schemi della comunicazione propri di un settore molto tradizionale.

Parole chiave: sistema narrativo, strategia di valorizzazione, promozione, comunicazione

 

INTERVISTA A MAJER E LINEADACQUA

 

PULSE. La fabbrica d’arte di Venezia

Un viaggio straordinario nell’arte contemporanea.
PULSE è la nuova rivista veneziana d’arte contemporanea che esplora questo mondo vasto  e per lo più sconosciuto. Venezia come fabbrica di produzione artistica: vecchi fondachi, botteghe e magazzini in disuso rinascono come laboratori aperti al pensiero e alle emozioni. Luoghi che ospitano un’arte emergente, spazi ancora lontani (ma anche molto vicini) dai grandi eventi artistici modniali e dai tappeti rossi della Biennale.
L’azienda coinvolta nel progetto DIVA, la società veneziana SPIGOLA Srl, ha acquisito il Marchio Majer Venezia e da allora in casa Majer tutto cambia ed evolve. L’azienda si concentra ed investe acquisendo laboratori di pasticceria, di gelateria artigianale, di torrefazione caffè, alcune cucine, e rinnova i forni che dal 1924 hanno sfornato tra i migliori prodotti da forno di Venezia. Anche se l’azienda veneziana punta ad ottenere e raggiungere traguardi ambiziosi, la politica di MAJER rimane sempre e prima di tutto la QUALITA’​ e l’ARTIGIANALITA’​ dei suoi prodotti. Una qualità quasi maniacale che è concentrata sull’acquisto coscienzioso di un’ottima materia prima, ed una trasformazione che ne rispetti la natura. Consumare un prodotto Majer si è sicuri della sua genuinità, della sua bontà, e della sua freschezza; è una delle poche aziende che sforna il suo prodotto fresco ogni mattina 7 giorni su 7 per tutto l’anno.

 

Come descrivete la vostra collaborazione tra un’impresa come Majer e l’editore Lineadacqua?

Luca Zentilini – Lineadacqua
Il nostro settore di riferimento è il settore culturale anche se abbiamo diversificato i nostri progetti. Quello che accomuna Majer e Lineadacqua è una unità di intenti: un certo modo di interpretare la città e di fare impresa all’interno del tessuto urbano e produttivo. Si tratta di un accordo profondo di cui le due imprese intenso e chiaro. Si tratta quasi di una affinità elettiva, nata dopo tanto tempo dove ci osservavamo e guardavamo a distanza.

Federico Zinelli – Majer
Quando c’è gusto, quando c’è stile, c’è la qualità. Di conseguenza c’è una emozione e si tratta del vero lusso. Quello che abbiamo cercato all’interno della nostra collaborazione è qualcosa che davvero possa emozionare, mettendo l’arte al centro. Esiste una sintonia tra i settori artigiani e culturali molto più vicina di quanto solitamente pensiamo. All’interno del mondo di Majer c’è sempre una ricerca di bellezza, oltre alla alta qualità che per noi è sempre presente.

Luca Zentilini – Lineadacqua
L’occasione di questo bando l’abbiamo spostata in modo naturale, l’idea della collaborazione con l’accademia è stata vincente grazie ai sorprendenti risultati delle ragazze e dei ragazzi coinvolti attraverso il bando che abbiamo costruito con Majer. Abbiamo trovato persone giovani, volitive, acute. Hanno compreso il progetto che stavamo creando sulla città e lo hanno sviluppato raggiungendo un risultato che fa la differenza tra una classica rivista d’impresa e una rivista di qualità che offre al territorio una fotografia della scena culturale indipendente.

 

Raccontateci di più dell’idea alla base di questo bando e della collaborazione con le allieve dell’Accademia di Venezia..

Federico Zinelli – Majer
Si trattava di un progetto di comunicazione che noi avevamo già individuato in un progetto editoriale che all’inizio non sapevamo cosa potesse diventare: una collana di libri, un periodico, una Magazine. La traccia era di non parlare di Majer:  in questo senso abbiamo evitato di parlare dei nostri prodotti o dei nostri punti vendita. Majer e Lineadacqua volevano lavorare su una cosa che fosse parallela al nostro core business ma che fosse legato a Venezia e all’arte.

Luca Zentilini – Lineadacqua
Le ragazze vincitrici del bando hanno capito cosa si stava cercando: un modo di comunicare molto alto, indiretto, laterale. Si trattava di un progetto che non coincide con il core business di Majer ma in realtà c’entra tantissimo perché fa parte di questa visione vitale ed autentica della città. Loro ci hanno aperto un mondo di energie e di persone che vogliono lavorare e vivere a Venezia che noi non conoscevamo. Con i loro racconti di spazi indipendenti e di Studi d’artista hanno intercettato un’onda di progetti e di volontà comuni che è arrivata in città. Quello che abbiamo pensato assieme alle ragazze è stato quello di diventare la guida a questo sottobosco produttivo. In questo senso non parliamo dei grandi artisti che ricevono molta attenzione e comunicazione, parliamo di quello che troviamo in città in altri circuiti ma di autori di primissima qualità. Al visitatore che viene a Venezia per interesse nell’arte contemporanea noi proponiamo uno strumento di scoperta.

 

Attraverso il vostro progetto, anche dal punto di vista storico, state regalando una fotografia della città in questo momento di risveglio e di ricerca culturale. Ogni quanto pensate di far uscire PULSE?

Luca Zentilini – Lineadacqua
Siamo ancora in fase di ideazione delle prossime evoluzioni del progetto. Il primo esempio che avevamo preso in considerazione era quello di Cattelan e della sua operazione con Toilet Paper. Stiamo ragionando se seguire i tempi della Biennale Arte o avere un ritmo annuale. 

Federico Zinelli – Majer
Il seme che è nato in così poco tempo, è una traccia importante ed è andato oltre le nostre aspettative. Siamo davvero molto orgogliosi del progetto e stiamo investendo per farlo conoscere il più possibile anche attraverso un progetto di comunicazione ulteriore a DIVA.
La qualità dei contenuti rimarrà un punto fermo su cui fonderemo l’evoluzione del progetto. 

 

 

Come MAJER valorizza l’esperienza di questo progetto?

Federico Zinelli – Majer
Ci siamo tuffati in questo progetto cercando di andare controcorrente: avremmo potuto dire a Lineadacqua “aiutateci a fare un libretto che parla di Majer, che parli del pane…” sarebbe stata la cosa più logica, più naturale, più semplice.
Ma visto che cerchiamo di dare la qualità dei nostri prodotti come un valore assodato e conosciuto da tutti, abbiamo cercato un progetto che innanzitutto emozionasse prima noi, perchè se non ci emozioniamo prima noi non possiamo emozionare nessun’altro. Abbiamo quindi cercato di fare qualcosa di più complesso perchè solo così possiamo fallire ma allo stesso tempo solo così possiamo portare a casa qualcosa di interessante. Quello che raccogliamo da questo progetto è quindi, innanzitutto, l’emozione di farlo succedere. Sicuramente abbiamo aperto i nostri orizzonti, non pensando a un ritorno immediato ma a far accadere un progetto interessante. 

Luca Zentilini – Lineadacqua
Intrinsecamente al progetto c’è anche l’idea che questo prodotto abbia una circolazione in un tipo di pubblico che è un pubblico che a noi interessa particolarmente veicolare verso MAJER. Si tratta di un pubblico internazionale di livello che prendendo in mano PULSE ha un certo tipo di attenzione e di sensibilità. In questo senso è un progetto di comunicazione alto, una pubblicità lenta, indiretta e duratura. Noi ci aspettiamo che se questo prodotto avrà successo, tra quattro anni, l’identità dell’impresa, sarà potenziata. Per nostra esperienza si tratta di un processo mentale tra il consapevole e l’inconsapevole che inizia come una sorpresa ma che successivamente si sedimenta come catena di valori associati a chi ha fatto accadere il progetto.

 

 

Si potrebbe dire che PULSE è stata anche un’esperienza per voi in primis?

Federico Zinelli – Majer
La ricerca che abbiamo fatto in questi anni, la ricerca sul prodotto ad esempio, raggiungeva un dettaglio che ai più potrebbe apparire esagerato. Questa ricerca in giro per l’Italia soprattutto, ci ha portato davvero a fare dei viaggi personali e con Lineadacqua abbiamo condiviso spesso le nostre esperienze. Dovevamo essere coerenti altrettanto su PULSE. Ci siamo detti “facciamolo come esperienza” perchè se ci arricchiamo di vissuto le persone lo sentiranno e capiranno meglio tutto quello che facciamo senza doverlo spiegare. 

Luca Zentilini – Lineadacqua
Naturalmente per MAJER è interessante un pubblico cosmopolita. Ci interessa parlare al mondo del progetto perché vorremmo che il grande lavoro che abbiamo realizzato circolasse negli ambienti in grado di comprendere la qualità di MAJER. A volte non è facile comunicare la qualità perchè si incontrano resistenze dove le persone osservano il prodotto di qualità con superficialità e non è facile costruire un ponte per la comprensione dei valori. In un certo senso, ci stiamo anche occupando di un discorso di educazione al gusto. In questo senso, una delle più grandi sfide è stata quella della creazione del brand ad esempio. Si è trattato di una sfida creativa molto difficile perchè eravamo consapevoli che il brand PULSE avrebbe avuto un ruolo fondamentale per il successo del progetto. Doveva essere evocativo, carico di energia. Siamo riusciti a superarla anche grazie, ancora una volta, alle vincitrici del bando che con la loro attitudine al lavoro e alla loro professionalità ci hanno aiutato a precisare tutto quello che stavamo cercando.